Sono passati 5 anni della ultime elezioni comunali, un periodo tremendo in cui la crisi economica e sociale ha stravolto i connotati del Paese e delle comunità locali.
Per la prima volta la crisi sta pesando come non mai soprattutto sulle piccole imprese e sulle fasce più deboli della popolazione.
Nell'artigianato, nel commercio e nella piccola impresa in generale il prezzo che si sta pagando è quello della chiusura di tante piccole attività con la perdita di posti di lavoro e della qualità sociale delle comunità.
Si perché soprattutto nei piccoli comuni, un negozio di commercio, una piccola bottega di lavanderia o di barbiere o un bar sono prima di tutto i luoghi in cui le persone si incontrato e e si coltivano le relazioni sociali.
Anche i timidi segnali della fine della recessione e dell'inizio della ripresa economica, che almeno per adesso non ha dato nessun significativo effetto, impongono ai futuri amministratori decisioni e scelte che abbiano benefici reali ed urgenti alle attività artigiane del commercio e della Piccola e Media Impresa.
Su questo campo i comuni dell'alta Valconca, con un ruolo determinante soprattutto dell'Unione dei Comuni devono intervenire su:
LA RIDUZIONE DELLA PRESSIONE FISCALE LOCALE
Diminuire il prelievo del fisco locale è il dovere primario di ogni amministratore pubblico a cui sta a cuore la democrazia economica e la qualità sociale.
Questo è possibile già dall' anno in corso agendo;
- Sull' IMU tassando al minimo i beni d'impresa;
- Sulla TARI ( tassa rifiuti) riequilibrando il prelievo fra utenze domestiche non, e riducendo il prelievo alle imprese che avviano al recupero o allo smaltimento i rifiuti speciali;
- Utilizzando la TASI – Tassa sui servizi individuali per un ulteriore riequilibrio fra gli immobili produttivi di lavoro e quelli produttivi di rendita;
- Favorendo l'utilizzo di aree e spazi pubblici scambiando l'occupazione del suolo con la gestione di aree e spazi verdi della collettività;
- Incentivando il riuso di negozi e capannoni sfitti prevedendo tasse locali ridotte ad hoc.
SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA E LOTTA ALLA BUROCRAZIA
La quantità e la complessità degli oltre 70 adempimenti annuali che anche le piccole imprese devono rispettare non sono oggi più sopportabili.
Tanti di questi riguardano anche norme e regole comunali che spesso richiedono informazioni e dati già in possesso della pubblica amministrazione o addirittura di più uffici dello stesso ente.
Superare la ripetitività e la ridondanza di queste informazioni è l'imperativo delle istituzioni a tutti i livelli ed i comuni della Valconca lo possono fare rafforzando sia il SUAP che lo sportello unico dell'edilizia e unificando tutti i servizi di funzionamento che ogni singolo comune da solo fa sempre più fatica ad erogare.
LIQUIDITA' E CREDITO ALLE IMPRESE
Il terzo pilastro di un'economia competitiva è l'accesso al credito delle imprese e la certezza dei tempi di pagamento, soprattutto degli enti pubblici.
In questo campo i consorzi artigiani di garanzia sono ancora il baluardo per l'accesso al credito per le piccole imprese.
L'intervento dei comuni per l'abbattimento del costo e la patrimonializzazione dei consorzi è stato da sempre l'intervento tangibile e concreto di quasi tutti i comuni della Valconca.
Con la fine delle provincie si è concluso anche il ruolo del Fondo provinciale per la gestione dei fondi alle imprese artigiane.
Va quindi costituito già dal 2014 il Fondo unico della Valconca, gestito dall'Unione e dotato di almeno 20.000 euro all'anno per il triennio 2014 – 2015 – 2016.
Il fondo andrà alimentato dai singoli comuni in rapporto al numero delle imprese presenti sui propri territori.
IL TERRITORIO LA RISORSA PRIMARIA DELLE COMUNITA'
I luoghi del vivere, del lavoro, della scuola, della mobilità, dello svago ecc. sono la base della nostra qualità del vivere.
Programmare gestire la vita di persone ed imprese in questi luoghi sarà sempre più difficile se non impossibile, soprattutto nei piccoli comuni.
Per dare una reale prospettiva alla qualità paesaggistica ed ambientale del vivere, bisognerà dare l'impulso decisivo all'adozione della Programmazione urbanistica di Vallata.
Solo con il Piano Strutturale della Valconca con tutti i comuni integrati e sinergici si potrà mantenere e migliorare la qualità della vita di queste comunità.
LA RINASCITA DELLE COSTRUZIONI
Passa soprattutto dal PSC di vallata la rinascita di un settore che in questi 6 anni di crisi è di fatto collassato.
Pensiamo cioè che tutto il settore delle costruzioni potrà rinascere se al centro della programmazione urbanistica si metterà la qualità ambientale e la loro rigenerazione energetica, limitando quanto il più possibile il consumo di nuovo territorio concentrandosi soprattutto sul recupero e ristrutturazione sismica ed energetica degli immobili esistenti.
Crediamo che le nuove costruzioni debbano trovare spazio nei luoghi del recupero di immobili ed aree dismesse e non più utilizzabili, in una visione di riqualificazione ambientale del paesaggio.
GLI INSEDIAMENTI PRODUTTIVI
Va ribadito definitivamente che l'area produttiva per nuovi insediamenti sarà quella di Santandrea che, con l'ultimazione del nuovo ponte sul conca avrà le condizioni principali per l'insediamento di nuove attività.
La limitazione di nuove aree artigianali sparse nei diversi comuni dell'Unione dovrò consentire però piccoli ampliamenti alle aziende già insediate, superando ritardi che in passato hanno precluso la crescita qualitativa ed occupazionale anche dell'artigianato manifatturiero.
UNIONE E FUSIONE
Crediamo infine che molte delle scelte future dipenderanno dalla reale volontà di procedere speditamente verso un' UNIONE DEI COMUNI PIU' FORTE ED AUTOREVOLE, che sia la premessa per un seria discussione su un concreto progetto di FUSIONE, con cui mettere insieme energie e risorse ed in cui le identità delle singole municipalità risaltino ancora di più.
Morciano di Romagna 15 maggio '14
Per Il Direttivo Comunale
Il Presidente
Conti Gianni
Il Resp. Sindacale
Odoardo Gessi
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