Abbiamo seguito con attenzione il dibattito sull’area “ex questura” tra amministrazione comunale e proprietà e non possiamo che esprimere il desiderio che si riapra quanto prima il dialogo tra le parti, utile ad individuare piani di sviluppo alternativi. È vero, parliamo di un’area degradata, sicuramente una delle vergogne di Rimini ma la storia e l’attuale situazione di abbandono e incuria, che peraltro dovrebbe essere impegno della proprietà presidiare, non può mai giustificare il prevalere del principio “va bene tutto purché sia”.
Resta un’area strategica e un asse viario primario e bene fa l’amministrazione a cercare soluzioni che abbiano la forte connotazione dell’interesse pubblico e che, a nostro avviso, non può coincidere con nuovi supermercati o superfici commerciali che arriverebbero a coprire 6.000 m quadri o hub logistici che andrebbero a snaturare la viabilità su un’arteria strategica per la città.
In passato ci siamo espressi su progetti analoghi, su Rimini e su altri Comuni della Provincia e sempre abbiamo manifestato la nostra contrarietà allo scambio urbanistico in nome di un presunto interesse pubblico.
Rimini ha di fronte la grande opportunità di risolvere definitivamente un problema che si trascina da vent’anni, grazie ad un gruppo privato che ha deciso di investire in quell’area. Sinceramente eravamo convinti ci fosse già un’intesa a monte dell’investimento tra nuova proprietà e amministrazione comunale, così evidentemente non era, ma non è mai troppo tardi per trovare un accordo, perché una soluzione è davvero nell’interesse di tutti.
Non può essere il commerciale l’unico modello di business su cui poggiare l’operazione, se ne valutino altre e si cerchi una nuova soluzione attraverso il dialogo e il confronto, su cui sembra ci sia apertura da parte di tutti.
Il Direttore provinciale Davide Ortalli – Il Presidente CNA comunale Rimini Marco Polazzi
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