Signor Ministro,
mi preme portare alla sua attenzione le preoccupazioni che ancora pesano sul mondo delle imprese riguardo al Sistri.
Avevamo salutato favorevolmente il decreto ministeriale approvato lo scorso aprile, che, escludendo i piccoli produttori di rifiuti pericolosi fino a dieci dipendenti, ha dato respiro ad una parte importante delle nostre imprese rispetto alle preoccupanti incertezze e complessità che hanno dovuto gestire in questi anni.
Per le altre imprese ancora obbligate al Sistri, però, permangono tutte le criticità fino ad oggi evidenziate.
Dopo circa 20 interventi legislativi in 6 anni, le gravi lacune tecniche, procedurali e normative connesse al sistema non sono state superate.
Tali premesse richiedono una seria riflessione per dare risposte anche a quelle imprese che continuano a sostenere tutte le complicate, costose ed inefficaci procedure del Sistri. Queste imprese sono da anni in attesa di vedersi concretizzare le promesse di miglioramento del sistema che, ad oggi, sono rimaste assolutamente incompiute.
Per tali ragioni siamo rimasti increduli dinanzi alla decisione, concretizzatasi con la recente approvazione in Commissione al Senato, della proroga del contratto con la SELEX fino al 31 dicembre 2015. Contratto che, peraltro, è stato dichiarato non conforme ad alcun modello normativo da parte dell'Autorità di Vigilanza dei Contratti Pubblici. Pronuncia che si aggiunge alle risultanze della Commissione Parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti conclusasi lo scorso anno ed alle recenti sentenze di condanna in primo grado che hanno interessato alcune persone collegate con la vicenda Sistri.
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