Maggiori costi e minore libertà di scelta per i consumatori. Alterazione dei principi della concorrenza per le imprese di autoriparazione. Questi i rischi che si corrono se entrerà in vigore l'articolo 35 del decreto liberalizzazioni sulle norme in materia di Rc Auto.

E' quanto denunciano le Associazioni dei Carrozzieri di Confartigianato e Cna.

Secondo le due Associazioni, infatti, il comma 3 dell'articolo 35 del decreto penalizza con un maggiore costo, pari al 30%, i consumatori che decidono di far riparare dal proprio carrozziere di fiducia il veicolo danneggiato in un incidente stradale.

In pratica, con le nuove norme i consumatori solo in teoria sarebbero liberi di scegliere tra il risarcimento ‘in forma specifica', cioè la riparazione gratuita dell'auto attraverso officine convenzionate con la compagnia di assicurazione, oppure il risarcimento ‘per equivalente' che consiste nel rimborso del danno dalla propria compagnia di assicurazione.

Ma, secondo il decreto, chi sceglie il risarcimento ‘per equivalente' si vedrà decurtato del 30% l'assegno che gli spetta dall'assicurazione.

Ecco perché – a giudizio dei carrozzieri di Confartigianato e Cna – il comma 3 dell'articolo 35 altera in maniera evidente la libera concorrenza nel mercato dell'autoriparazione: l'automobilista/assicurato non può più scegliere di farsi riparare l'auto da chi vuole, tranne se non decide rimetterci di tasca propria il 30% di quanto gli è dovuto.

In tal modo si violerebbe anche la sentenza n.180/2009 della Corte Costituzionale secondo la quale il risarcimento diretto, al cui interno si colloca il risarcimento in forma specifica, è facoltativo è non può essere obbligatorio.

Ma a rimetterci sono anche le imprese di autoriparazione indipendenti che verrebbero assurdamente penalizzate nella competizione con quelle convenzionate con le compagnie di assicurazione.

Inoltre si creerebbe un conflitto di interessi delle compagnie di assicurazione in quanto non possono disporre la riparazione su un veicolo che non è il loro e per il quale devono pagare i costi di riparazione.

"Non ci sembra proprio il massimo in quanto a tutela della libera scelta del consumatore  e tutela della concorrenza del mercato dove operano sia le imprese di autoriparazione convenzionate che quelle indipendenti" sostengono i carrozzieri di Confartigianato e Cna che annunciano battaglia per modificare il testo del decreto.

Per informazioni: Dario Cuccaro, CNA Servizi alla Comunità, dcuccaro@cnarimini.it – 0541/968008

 

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