Gli episodi avvenuti a Riccione nella notte del 21 agosto devono farci riflettere ed agire come comunità e territorio. Sono eventi gravissimi sul piano dell’ordine pubblico e della sicurezza ma anche sull’immagine complessiva del nostro territorio al punto da mettere a rischio il modello turistico stesso da sempre accogliente ed inclusivo e centrato sul benessere dei nostri ospiti.
Parlare genericamente di “Giovani” non è funzionale a comprendere il problema e a trovarne le soluzioni perché occorre conoscere bene di che tipologia di “Giovani” si tratta per andare ad isolarli, salvaguardando tutta quella grandissima fetta di sana audience giovanile di vitale importanza per la città di oggi e del prossimo futuro.
E’ chiaro che sulla sicurezza serve un’azione collettiva, capace di coinvolgere tutte le amministrazioni perché il fenomeno è sociale e quindi trasversale. Per questo come associazione di categoria, come già accaduto su altri fronti, ci candidiamo a dare il nostro contributo in quei tavoli operativi necessari per affrontare anche in chiave di prevenzione il problema. Confronto, purtroppo, che è mancato totalmente.
Imprese, negozi, attività e professionisti sono spesso in prima linea e possono contribuire a dare informazioni e spunti preziosi attraverso uno sforzo comune con tutta la provincia di Rimini unita nel contrastare questi fenomeni, lontani dalla nostra idea di città e di offerta turistica.
E’ necessario dare risposte nuove ed operative, una sfida che riguarda tutti da affrontare attraverso una presa di posizione collettiva forte, ferma e coesa. E per la politica è tempo di trovare soluzioni perché certi fatti non accadano più, non di rinfacciarsi responsabilità.
Mirco Galeazzi
Presidente CNA Rimini
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