Di seguito l'intervista rilasciataa Icaro Tv dal Presidente Cna Rimini e neo Presidente della CCIA di Rimini.
Moretti, una presidenza a cui si è arrivati con qualche terremoto, ma oggi si parte con un nuovo gruppo di lavoro.
Veramente una sfida molto importante. Da una parte il grande onore di rivestire la carica di presidente, dall'altra una sfida molta complessa per il consiglio e per la giunta che nomineremo nelle prossime settimane. E' un momento di forte cambiamento, in cui il nostro territorio sta conoscendo una grande crisi, che rispecchia quella nazionale ma che ci investe ancora di più. Contestualmente si sta ripensando e rivoluzionando totalmente le Camere di Commercio, con il decreto Renzi che prevede un taglio dei contributi erariali del 50%. Questo mette in dubbio la stessa sussistenza delle Camere di Commercio, proprio quando la nostra Camera di Commercio ha fatto scelte importanti che hanno garantito il sostegno allo sviluppo del territorio e in questo momento, ancora di più, servirebbe che desse un segno forte e di spinta su tanti aspetti. Abbiamo tutti quanti da rimboccarci le maniche, guardare cosa ci succede intorno e pensare come organizzare il nostro futuro. Le nostre imprese, i nostri lavoratori hanno bisogno che pensiamo ad un nuovo futuro che ci permetta di superare questa grave crisi.
Un momento in cui sarebbe importante anche rilanciare la coesione tra le diverse forze in campo del mondo economico riminese, che non è così scontata.
Nel discorso di saluto che ho fatto questa mattina ai consiglieri che mi hanno nominato presidente ho rivolto un forte invito al fattore della coesione. Abbiamo bisogno in questo momento di essere uniti, di avere un dialogo aperto, pur con le visioni diverse che ciascuno di noi ha. E' fondamentale trovare una linea comune che ci unisca, superare le barriere ideologiche per lavorare insieme.
Parlava del forte cambiamento per le Camere di Commercio. Si parla già di "area vasta" tra le camere di commercio romagnole.
E' un processo che si è già avviato, anche se non in maniera esecutiva, ma tavoli e ragionamenti sono già stati fatti con le altre Camere di Commercio della Romagna e di Ferrara. E' probabile che si vada verso un processo di unione delle Camere di Commercio romagnole, ma qui i discorsi sono ancora tutti molto aperti. Noi oggi abbiamo insediato il consiglio, tra due settimane nomineremo la giunta e da li partiremo per avviare tutti i ragionamenti necessari e i tavoli di trattativa con le altre CCIA.
Presidente lo scoglio più grande da superare per il territorio?
E' una domanda difficile. Sicuramente il più grosso problema è quello della disoccupazione, quella giovanile è al 40%. Questi sono i fattori che stravolgono imprese, lavoratori, famiglie, giovani che vogliono pensare al futuro. Dobbiamo trovare una soluzione. Nessuno di noi ha bacchette magiche o sfere di cristallo, ma dobbiamo impegnarci tutti quanti per superare questo grosso nodo che ci sta stravolgendo.
Le dichiarazioni di Fabrizio Moretti in consiglio:
“È per me un vero onore ricoprire un ruolo tanto prestigioso, trovarmi alla guida di una squadra così importante che rappresenta tutto il tessuto economico e sociale del nostro territorio. Lo ritengo un traguardo di gratificazione non solo personale ma che voglio dedicare con rispetto e stima a tutte le persone amiche che mi hanno accompagnato nel mio cammino di formazione e crescita professionale, in azienda, in associazione e nei vari contesti economici e sociali in cui ho avuto il piacere di collaborare e condividere un percorso.
Ogni traguardo è un punto di partenza ed una sfida importante che vuole guardare verso nuovi orizzonti. Oggi la squadra del Consiglio Camerale è finalmente composta e unita, ancora 2 settimane di attesa affinché vengano eletti i componenti della Giunta, poi ci attende un programma di lavoro, impegni e scadenze molto intensi che saranno determinanti per il futuro del nostro territorio.
Da qualche anno stiamo attraversando un momento talmente difficile che ci ha colto tutti alquanto impreparati, rispetto al passato oggi è molto più difficile determinare dei programmi e porsi degli obiettivi certi. Viviamo un momento di trasformazioni politiche, economiche e sociali talmente radicali e veloci che ci impongono una capacità di adattamento inusitati. La pressione al cambiamento che si percepisce, a tutti i livelli sociali, è talmente forte che ci trova a volte impreparati. Dobbiamo essere molto attenti nel ponderare scelte ed azioni in quanto il cambiamento necessariamente non può essere sempre e per forza, a tutti i costi positivo. Certo non possiamo essere statici e burocratici, dobbiamo agire nell'interesse di una possibile ricrescita della nostra economia, delle imprese, dare lavoro e opportunità alle nuove generazioni, dare continuità alle idee e progetti che si sono dimostrati vincenti, pensare a nuove modalità che abbiano una visione di sviluppo del nostro territorio, ma uno sviluppo consapevole, attento al rispetto dell'ambiente e della qualità della vita. Solo un territorio in cui sia piacevole vivere, funzionale, socialmente equilibrato e rispettoso, dove possa regnare la legalità e la sicurezza, che abbia capacità di dialogo e comunicazione con il mondo intero, può essere attrattivo per nuovi flussi economici e turistici.
Ma come pensare a tutto questo nel momento in cui le risorse sempre più vengono a meno, dove ci troviamo a subire tagli incondizionati senza possibilità di dialogo e mediazione, dove i corpi sociali intermedi sono considerati carrozzoni obsoleti ed inutili a prescindere?
Certo i tempi richiedono oggi ancor di più efficienza delle strutture, tagli dei costi superflui, ammodernamento delle organizzazioni, ma migliorare non può e non deve essere sinonimo di uccidere, il classico e brutale "buttare il bambino con l'acqua sporca".
Cercheremo di operare nei vari livelli su cui potremo avere un dialogo, per fare ragionare sulle scelte della politica, che non siano semplicemente propagandistiche, ma ci consentano di poter costruire un futuro. Certamente proseguiremo su un percorso già prefigurato di alleanza con i territori vicini che consenta di fare sistema, ma che tenga nel giusto valore le eccellenze e le capacità che ogni territorio sa esprimere.
Non posso però non fare riferimento al Decreto Legge del Governo Renzi, in sede di conversione, che prevede il taglio del 50% del diritto annuale, la principale fonte di entrata delle Camere di commercio, a partire dal 2015. Un taglio orizzontale del tutto inappropriato, per le modalità e i tempi con cui viene imposto agli enti camerali, che non vivono di trasferimenti statali, prima cioè di una Riforma del Sistema Camerale che dovrà stabilire le funzioni delle Camere e la distribuzione delle stesse sul territorio. A livello nazionale, in questo momento, stiamo lavorando per proporre emendamenti al Decreto e c’è grande attesa per le decisioni che verranno prese dal Governo.
Se quindi chi ci sta governando ci consentirà di lavorare e sviluppare le nostre capacità ed idee, le linee guida su cui dovremo operare saranno:
– sostegno al credito per le imprese che possono riprendersi dalla crisi e garantire sviluppo e occupazione
– formare e favorire lo start up di giovani imprese
– accompagnare e favorire l'ingresso dei giovani laureati nelle imprese
– favorire l'orientamento e la conoscenza del mondo delle imprese nelle scuole
– sviluppare la cultura e le buone prassi di responsabilità sociale
– favorire la digitalizzazione del territorio e delle imprese, lo sviluppo delle ICT
– favorire i progetti di innovazione, ricerca e sviluppo, in collaborazione con università, tecnopoli, laboratori tecnologici
– stimolare e accompagnare le imprese verso percorsi di internazionalizzazione
– favorire gli scambi di conoscenza culturali ed imprenditoriali con gli altri paesi del mondo
– sostegno allo sviluppo del polo universitario ed al dialogo e collaborazione con le imprese
– progettazione, sostegno e sviluppo degli asset strategici del territorio in collaborazione con gli enti, ma in un ottica di start up degli obiettivi strategici, e non di gestione in monopolio incondizionato
Per intraprendere e sviluppare questi obiettivi servono però risorse, grande impegno delle parti, ed una forte dialettica e coesione sociale. Ce la potremo fare? Ci proviamo!”
Di seguito l'elenco dei membri del Consiglio (28 membri, di cui 6 confermati e 22 nuovi; 10 le donne e 18 gli uomini che la compongono).
Consiglio della Camera di Commercio di Rimini 2014-2019
1. Angelini Nicola, Commercio nuovo
2. Annibali Anna Maria, Credito e Assicurazioni nuovo
3. Bianchini Bruno, Turismo nuovo
4. Bonfè Alessandro, Commercio
5. Brolli Roberto, Cooperazione
6. Campana Emanuele, Turismo nuovo
7. Castellani Emanuela, Turismo nuovo
8. Crociati Massimo, Artigianato nuovo
9. Farotti Milco, Servizi alle Imprese nuovo
10. Garagnani, Barbara Artigianato nuovo
11. Ginghini Adrio, Consumatori nuovo
12. Giusto Giovanna, Servizi alle Imprese nuovo
13. Gottifredi Massimo, Cooperazione nuovo
14. Guerra Morena, Artigianato nuovo
15. Indino Giovanni, Commercio nuovo
16. Lucchi Giorgio, Trasporti e Spedizioni
17. Malara Anacleto, Agricoltura nuovo
18. Moretti Fabrizio, Artigianato nuovo
19. Pesaresi Alessandro, Industria nuovo
20. Piccari Valeria, Servizi alle Imprese nuovo
21. Ricci Roberto, Liberi Professionisti nuovo
22. Rinaldis Patrizia, Turismo nuovo
23. Saielli Monica, Commercio nuovo
24. Secchiaroli Brunella, Commercio nuovo
25. Simonetti Gianfranco, Servizi alle Imprese
26. Urbinati Graziano, Organizzazioni Sindacali nuovo
27. Vescovi Sabrina, Industria nuovo
28. Vici Luca, Industria
Il Consiglio della Camera di commercio di Rimini è stato riconvocato per lunedì 28 luglio<7b> 2014: in quell'occasione si procederà all'elezione dei membri di Giunta e del Vice Presidente dell'Ente camerale.
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