Il prossimo 1 giugno saranno trascorsi due anni dal giorno in cui, nel 2017, la Regione Emilia-Romagna istituì e rese operativo il “CRITER” (catasto regionale degli impianti termici). CNA ha analizzato lo stato dell’arte di questo strumento, scattando una fotografia precisa per puntuale della situazione in tutte le provincie della nostra regione

 

Bologna, 15 marzo 2019. Da una elaborazione ed analisi dei dati pervenuti dalla Regione, CNA non può che esprime soddisfazione per il lavoro svolto. I meriti vanno senza dubbio alla Regione Emilia-Romagna ed in particolare ad ERVET, la società “in house” della Regione che opera come agenzia di sviluppo territoriale, ma soprattutto a tutte le imprese del settore termoidraulico che in questi mesi hanno, con fatica, operato e collaborato per l’implementazione dei dati nella piattaforma. C’è ancora tanto da fare rispetto ai 2 milioni di unità immobiliari presenti in regione, di cui si ipotizzano circa 1.400.000 di impianti autonomi (70%) e circa 700.000 impianti centralizzati (30%). Le imprese e gli impiantisti continueranno a fornire tutto il loro supporto per completare l’attività di caricamento nei termini previsti.

Al di là dell’obbligo di legge, il lavoro svolto fino ad ora fa emergere interessanti informazioni che ci pregiamo di illustrare:

  • sebbene l’accesso e l’utilizzo della piattaforma non sia partito uniformemente sul territorio regionale (in quanto ancora operative e tutt’ora in vigore, fino alla conclusione del relativo biennio di riferimento, le campagne di accertamento e ispezione degli impianti termici già avviate dai Comuni con più di quarantamila abitanti e dalle Province), la piattaforma raccoglie già oltre 471.000 impianti distribuiti a livello regionale (dato aggiornato al 4 marzo 2019)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Molto interessante l’analisi dei Rapporti di controllo che sono stati caricati, circa 270.000, dove emerge un dato importante relativo alla percentuale di situazioni relative a raccomandazioni e prescrizioni segnalate che sono presenti in media in circa il 45%. Questo dato conferma l’opinione di CNA che questa operazione sia un’ottima opportunità per individuare lo stato di salute degli impianti del territorio emiliano-romagnolo al fine di adeguarli alla sicurezza e al rispetto delle normative di legge. Un dato assolutamente importante è la percentuale di impianti pericolosi individuati e disattivati (oltre 600 sul territorio regionale).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nella tabella e nel grafico sottostante si possono notare, suddivisi per provincia, i rapporti emessi ed il confronto con relative raccomandazioni e prescrizioni.

 

Provincia Rapporti Raccom. Prescriz. Somma R-P %R-P
Bologna 68.428 26.490 141 26.631 39%
Modena 42.064 19.920 131 20.051 48%
Ravenna 37.970 16.317 92 16.409 43%
Rimini 34.149 16.337 52 16.389 48%
Piacenza 24.674 9.805 74 9.879 40%
Reggio Emilia 22.080 13.655 46 13.701 62%
Forlì-Cesena 20.682 6.338 18 6.356 31%
Parma 17.443 7.466 55 7.521 43%
Ferrara 2.005 880 0 880 44%

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A questa elaborazione si aggiunge anche un ottimo lavoro di rilevazione condotto dalla Regione dove si evince che il supporto delle imprese è rilevante e che l’attività di informazione che stanno facendo è di grande professionalità. Sarà cura di CNA proseguire nell’attività di formazione e supporto degli imprenditori al fine di migliorare e perfezionare ulteriormente alcune lacune (di lieve entità) che sono emerse dal sondaggio.

<<Auspichiamo che questa operazione – afferma Diego Prati, referente CNA Emilia Romagna – che sarà particolarmente concentrata in questi ultimi mesi del 2019, continui con forza e che venga apprezzata da tutti, compresi i cittadini, per la valenza Ambientale e di Sicurezza che offre>>.

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